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PaoloNet.
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continuando nella ricerca delle lettere curiose e simpatiche.. ho trovato quest'altra su un sito siracusano.. e' degli inizi del novecento e come le altre e' "troppu fotti"...
La lettera che segue è di un paraninfo, figura del paese a cui si rivolgevano i giovanotti (timidi o che non afferravano mai un sì) per una "ambasciata" alla bella del cuore.
Caro compare Carmelo sono Franco, mi sono interessato per quel fatto ca sapiti, tutto va bene, la donna ci sta compare Carmelo.
Lei vi ama e sente cocche cosa e vole chi vi ni fuiti per S. Alfiu; però vi devo dire una cosa, la donna è gravida di tre mesi giusta e la donna non lo sapi chi è stato e mi ha ditto che è stata sfortunata come sua matri su vui la vuliti beni duviti vuliri beni a l'armuzzi 'nnuccenti e a l'avitri figghi.
Caro compare Carmelo la donna mi prumisi ca di genti masculi nunni voli conoscere appiù ma sulu a vui su la vuliti beni veramenti.
Mi prumisi di fari a donna di casa e na spisa sgavita nu soddu u fa addivintari dui soddi in pochi paroli pi voi nesci pazza.
A risposta lasatimilla sotto la rasta di la finestra e stati attentu e pappapani ca ci ni sunu tanti.
Vi salutu
vostru cumpare Franco
questo e' un tema di qualche decennio fa uscito dall'istituto professionale di lentini..
a parte gli errori ortografici e grammaticali... a cui l'insegnante ha giustamente assegnato un bel 3- sentite il finale.. e' fantastico....
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